Secondo la Corte di Cassazione è legittima la sanzione disciplinare della sospensione di 30 giorni irrogata ad un medico per aver lasciato il posto di lavoro al termine del proprio turno in presenza di una paziente in condizione critica.
I giudici di legittimità precisano, in particolare, che la contestazione disciplinare riguarda l’inosservanza di regole di appropriatezza nell’uso della flessibilità oraria e nell’assicurazione di un adeguato livello di premura e continuità assistenziale e quindi profili indubbiamente di natura colposa.
Dunque, resta indubbio che, dal punto di vista disciplinare, si possano perseguire anche solo le modalità colpose con le quali sia stato lasciato il posto di lavoro ad un certo orario, in violazione di criteri di massima diligenza.
Insomma, il medico – prima di andarsene – avrebbe dovuto accertarsi che il collega del turno successivo al proprio fosse stato informato della delicata situazione nella quale versava quella paziente.
a cura dello Studio Legale Avv. Mauro Montini
sanità, sanzione, sospensione
Non andartene, altrimenti ti sospendo!
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