L’installazione di una vetrata sul balcone è soggetta a permesso di costruire

La questione controversa riguarda l’installazione di diverse vetrate lungo un balcone di forma semicircolare, senza l’utilizzo di telai in acciaio o altre strutture di fissaggio permanenti, realizzata in assenza di permesso di costruire.
Secondo il Comune la struttura non era facilmente amovibile e, perciò, configurava la realizzazione di una veranda con aumento volumetrico. Ne era stata, pertanto, ordinata la demolizione. In buona sostanza, per l’ente locale si trattava di una opera non riconducibile all’attività di edilizia libera, in quanto la chiusura perimetrale del balcone presentava elementi di stabilità e permanenza.
Il Consiglio di Stato, chiamato a pronunciarsi sul punto, ha evidenziato che il balcone deve essere distinto dalla veranda, in quanto: il primo identifica un elemento edilizio aperto su almeno sue lati, munito di ringhiera o parapetto ed accessorio rispetto alla costruzione cui è annesso; la seconda, viceversa, individua un locale o una spazio chiuso sui lati da superfici di vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili. Nel caso della veranda, insomma, la chiusura dell’elemento edilizio dà vita ad un nuovo ambiente, che esprime nuova superficie lorda e genera nuova volumetria.
In definitiva, il Consiglio di Stato ha confermato che le verande realizzate sulla balconata di un appartamento, che determinano una variazione volumetrica e architettonica dell’immobile nel quale vengono realizzate, sono soggette al preventivo rilascio di permesso di costruire. Si tratta, infatti, di strutture fissate in maniera stabile al pavimento che comportano la chiusura di una parte del balcone, con conseguente aumento di volumetria e modifica del prospetto.

a cura dello Studio legale Avv. Mauro Montini 
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