a cura dello Studio Legale Avv. Mauro Montini

dipendente, privacy, sanzione

Diritto di critica e sanzioni disciplinari ai tempi dei social e dei negazionisti

Una recente sentenza del Tribunale di Arezzo, nell’annullare una azione conservativa (per il vero piuttosto severa), interviene sul nodo estremamente delicato del diritto di critica e di manifestazione del pensiero anche con riferimento all’adesione del lavoratore a posizioni negazioniste sui vaccini e sulla recente pandemia. La sentenza, che tocca un vero e proprio “nervo scoperto” del presente periodo, annulla la sanzione disciplinare inflitta sul rilievo della insussistenza dei fatti e della circostanza che, comunque, le opinioni “social” dell’autrice dei post su Facebook non erano in alcun modo riconducibili al suo essere anche dipendente di un’azienda sanitaria.

Condividi questo articolo

Articoli correlati

15 Luglio 2025

Sulla dignità del lavoratore

La Corte di Cassazione ha recentemente affermato che l’art. 2087 c.c., che obbliga il datore di lavoro a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro, deve intendersi violato anche quanto vengono [...]

10 Luglio 2025

Esiste un principio che vieta il frazionamento delle contestazioni disciplinari?

La Corte di Appello di Firenze- Sezione Lavoro, con la sentenza n. 240 del 02/05/2025, afferma in maniera del tutto condivisibile che non sussiste un obbligo, per il datore di lavoro, di procedere ad un’unica [...]

Quesiti pratici

Per domande specifiche o questioni di carattere individuale, ti invitiamo a contattare direttamente lo Studio Legale Avv. Mauro Montini.

Torna in alto