La Corte di Cassazione è tornata ad affrontare la questione del c.d. “tempo tuta”, ribadendo che il tempo occorrente per indossare e togliere la divisa rientra nell’orario di lavoro e deve essere retribuito, se l’operazione di vestizione/svestizione ha un carattere
“eterodiretto” e non meramente preparatorio all’attività, ossia se si tratta di un adempimento che il dipendente deve effettuare necessariamente per poter svolgere la propria attività lavorativa.
a cura dello Studio Legale Avv. Mauro Montini
dipendente, rapporto di lavoro, retribuzione
Mentre mi vesto, mi paghi!
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