Il Consiglio di Stato ha rimesso alla Corte di giustizia UE la questione interpretativa in ordine all’ambito soggettivo di applicazione delle misure restrittive – di cui all’art. 5 duodecies, lett. c) del Regolamento (UE) 833/2014, introdotte dal Regolamento (UE) 2022/576- adottate dall’Unione europea quale contromisura a seguito del conflitto russo-ucraino – consistenti nel divieto di aggiudicare appalti e concessioni o di proseguire contratti con “una persona fisica o giuridica, un’entità o un organismo che agiscono per conto o sotto la direzione di un’entità” di nazionalità russa. In base allo specifico settore in esame e al singolo ordinamento nazionale la nozione di “direzione”, infatti, può assumere molteplici declinazioni e significati, tale per cui è chiesto un intervento chiarificatore del Giudice europeo.